Tumori, nutrizione alleata delle cure ma solo metà centri ha percorsi ad hoc

(Adnkronos) – Una corretta alimentazione è riconosciuta come un pilastro fondamentale non solo nella prevenzione oncologica primaria e secondaria, ma anche durante il percorso di cura. Un adeguato supporto nutrizionale migliora la tolleranza ai trattamenti, sostiene il sistema immunitario, preserva la qualità di vita e contribuisce a migliori esiti clinici. Tuttavia, l’integrazione sistematica della nutrizione nei percorsi oncologici non è ancora una realtà consolidata, tanto che nel 49% dei centri oncologici non è previsto un percorso nutrizionale strutturato per tutti i pazienti. Lo screening nutrizionale, dove presente, è registrato nella cartella clinica informatizzata nel 65% dei centri, ma il restante 35% non lo documenta in modo sistematico. Non stupisce quindi che nel 33% dei centri oncologici la valutazione nutrizionale non viene effettuata di routine alla diagnosi, cioè in contemporanea o subito dopo la prima visita. Inoltre, il 30% dei centri non impiega strumenti validati di screening nutrizionale, come raccomandato dalle linee guida Espen e Aiom. In Italia, dunque, la nutrizione si rivela ancora una ‘Cenerentola’ dell’oncologia, almeno secondo la survey ‘Percorsi di screening nutrizionali in oncologia’, promossa dal Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri (Cipomo) su proposta del Comitato scientifico.